Una delle cose che preferisco fare nel poco tempo libero che ho, è quella di girovagare per le librerie, alla ricerca di una lettura che mi attiri, e che potrebbe in futuro trasformarsi in canzone.
Successe così anche quella giornata che spulciando tra vecchi libri di autori italiani, mi imbattei ne “Il dizionario dei sentimenti” di Carlo Castellaneta.
Nella mia ignoranza, non conoscevo l’autore, ma fu grazie a quel libro, che recuperai le lacune in futuro. Tornando al momento però, mi ritrovavo in mano un libro che esplicava i sentimenti umani con una semplicità di lessico e al contempo una completezza sull’argomento che mi lasciò a bocca aperta fin dalla quarta di copertina.
Acquistai il libro, e giunto a casa cominciai a leggere avidamente. Nel giro di poche ore avevo intrapreso e terminato un viaggio tra amore, amicizia, odio, invidia,… non mi bastava, lo rilessi e cominciai a prendere appunti e a far maturare dentro di me l’idea di creare un album di inediti legato proprio ai sentimenti.
Fu quella la partenza per il primo di questi brani: “Ora”
L’argomento che decisi di trattare in quel primo componimento era l’amicizia; il caso volle che proprio in quel periodo avessi ahimè chiuso un rapporto con una persona che non voleva il mio aiuto, e che si era lasciata conquistare da un mondo che lo stava portando sempre più verso il basso. Dovevo esternare le mie sensazioni e le mie emozioni, scrissi tanto e con le lacrime agli occhi, e rileggendo capii che se avessi creato una linea melodica pesante, una musica triste, avrei dato vita ad un macigno di difficile digestione; alchè scelsi di fare l’esatto contrario: la parte musicale del brano doveva essere allegra.
All’ Open Digital Studio di Rossi, lavorammo alacremente, perchè l’idea ci stimolava e ci dava nuova linfa, e quella è la base per la nascita di nuovi ed entusiasmanti progetti.
Il brano prese forma e filava alla grande, la parte ritmica faceva scossare il culo, le “clap” fcevano ovviamente battere le mani di chi ascoltava, i cori ironici portavano allegria, ci voleva però un tocco di classe, e fu così che telefonammo a Frank Nemola, perchè eravamo convinti che la sua tromba fosse l’elemento necessario a rendere il pezzo una vera bomba.
Il risultato premiò il nostro azzardo, all’uscita del brano ricevemmo una valanga di attestati di stima e apprezzamenti, che sono continuati nel tempo e che vengono alla luce ogni volta che la propongo dal vivo, senza considerare che è anche il mio brano più apprezzato su You tube.